A BUILT UTOPIA (2019)
Nell’interrogarsi sullo statuto dell’immagine come documento e sulle sue valenze di rappresentazione, Gobbi esplora i segni architettonici, paesaggistici, geografici come portatori di istanze culturali, sociali e antropologiche. Interpretate come oggetti complessi e stratificati di significati, le fotografie sono per Gobbi oggetti di riflessione per attivare connessioni e confronti ed acquistano senso all’interno di un sistema di relazioni dialogico e trasversale.
Il confronto con il patrimonio architettonico di Ivrea per ‘Universo Olivetti. Comunità come utopia concreta’ offre all’autore l’occasione per approfondire la riflessione sulla funzione del linguaggio fotografico, diviso tra l’aderenza allo stato delle cose e la sua capacità di finzione, la necessità di documentare e la libertà della rappresentazione. Gobbi costruisce una sequenza aperta che si fonda su un sistema di relazioni visive e, attraverso esse, culturali: traguardi e archi, fenditure e colonne, finestre e balaustre, compongono infatti una grammatica di segni architettonici attraverso cui le immagini si “parlano”, attivando un confronto dialogico che trascende il contingente e il visibile per offrirsi a una riflessione sul tempo dei luoghi e su quella della visione. Le sue fotografie, infatti, non intendono documentare il presente, né ambiscono ad esaurire la rappresentazione del costruito, ma vogliono offrire una pluralità di strumenti critici e visivi per attivare percorsi di senso tra passato e presente. *
* Simona Antonacci, from the catalogue, MAXXI ARCHITETTURA. Fotografia, le collezioni.